Dagli esploratori di una citta’ sotterranea sulla Terra chiamata Hermoza, situata sotto a qualche zona del fu Peru’, arrivo’ una segnalazione di possibili superstiti  localizzati dentro una montagna. In realta’ la segnalazione riguardava alcune anomalie riscontrate sul territorio durante uscite esplorative .Tracce di passaggi forse umani, alcuni piccoli bastoni appuntiti simili a  frecce, tracce di trascinamenti, odori vagamente di cibo che sembravano uscire a volte dalla terra ed infine alcune strutture simili a trappole, e furono quelle a convincere il comando esploratori della Organizzazione Intercosmica  ad indagare.
Venne incaricato il cap. Lioma con la sua flotta.
In uno dei miei viaggi , capitai nella missione proprio agli ultimi atti dei preparativi.
Sorvolando la zona segnalata, gli strumenti rivelarono , sotterranei, movimenti e differenze di calore tipiche di una presenza di viventi. Una piu’ accurata ricerca  strumentale ci mostro’ forme in movimento che potevano essere umane. Comunicati i risultati, ricevetti ordine di scendere e proseguire la ricerca.
Dall’elaborazione dei dati inviati risulto’ un punto preciso dove il passaggio era stato piu’ intenso. Li’ cominciai a  cercare un entrata , anche  perche’ scendendo,  il rilevatore  ci  aveva segnalato dei movimenti.
Eravamo  su un pianoro sufficiente per l’ atterraggio, circa a meta’ di una montagna, numerose le grotte presenti.
Entrammo dove   il movimento era stato rilevato.. Procedemmo per  200  metri percorrendo in leggera discesa un sentiero evidentemente  “vissuto”.
Arrivammo ad un laghetto sotterraneo , il sentiero pareva terminato. Un analisi delle acque rivelo’ residui di radioattivita’ sopportabili dalle nostre protezioni.
Un sifone sul lato sinistro venne rilevato dagli strumenti, insieme ad una attivita’ a qualche distanza dall’ uscita delo stesso. Decisi di attraversarlo.  Feci precedere la nostra uscita da una luce accecante.
Avevo circa 40 elementi  ed un centinaio di droni disintegratori non attivati, Armamento difensivo medio.
Superato il sifone senza difficolta’’  percorremmo una galleria per circa 50 metri, la discesa era piu’ ripida della precedente, gli strumenti ci segnalavano 4 poi 8 presenze che si spostavano davanti a noi. All’ improvviso le presenze divennero una moltitudine. Ci fermammo. Mandai avanti il robot ambasciatore programmato su lingue ed idiomi terrestri; diedi la preferenza a quelli di origine  o derivazione spagnola e portoghese.
Fermai il robot appena si rivelarono una decina di viventi con fare ostile ma anche spaventati ed in attesa . L’ ambasciatore inizio’ a parlare e dopo vari  tentativi ,con un dialetto spagnolo  buttarono a terra le loro armi rudimentali ed uno si avvicino’.   Era un vivente dall’ aspetto ancora umano, ma certamente le radiazioni e le successive trasformazioni non lo avevano risparmiato. Nella tribu’ rivestiva un ruolo di capo spirituale.
Al nostro discorso rispose con parole di pace, per cui feci  proseguire i discorsi, lo avvisai  del nostro arrivo  ed avute ancora parole di pace, avanzammo.
Ci fecero strada fino ad una enorme caverna che conteneva tutto quel popolo. Ci ritrovammo indietro di qualche secolo ; la tribu’ peruviana degli indio sobres , all’ inizio degli sconvolgimenti, si era ritirata in questa enorme caverna, che fino ad allora era stata la stanza segreta di quel popolo, oltre 200 metri all’ interno della montagna . L’ acqua aveva  contribuito a filtrare le radiazioni, che  li avevano colpiti e decimati, ma i sopravvissuti ora erano di fronte a noi.
Parlai tramite il robot ambasciatore, accettarono di buon grado l’ offerta di aiuto.quattro casi gravi vennero con noi, gli altri attesero la squadra di intervento che credo arrivo’ una settimana dopo la nostra partenza. 
Fatte le rilevazioni e raccolta la campionatura necessaria ai nostri scienziati, lasciai una decina di elementi del mio equipaggio  per organizzare il futuro di questa gente e ripresi la strada drl ritorno.   Fu allora che il capo volle regalare a Lioma  il suo bastone da sciamano , che io ho riprodotto secondo i miei ricordi.